Caduta di capelli stagionale
Nel corso dell’anno, ed in particolar modo durante la primavera e in autunno, si può notare un aumento nella perdita e nella caduta dei capelli. Sia gli uomini che le donne vengono colpiti indistintamente. Ci sono molte teorie alla base di questo fenomeno, ma ancora non si è riuscito a chiarire precisamente le cause delle perdite di capelli stagionali.
Tra le teorie sulle cause della caduta dei capelli ci possono essere vari fattori, tra cui le cause genetiche: cause psicologiche e sociologiche
- Cause genetiche: si pensa che questo processo si sviluppi poiché è strettamente correlata al cambio pelo distintivo dei mammiferi, un ricambio fisiologico.
- Cause psicologiche e sociologiche: l’autunno è il periodo in cui si ritorna alla solita routine quotidiana dopo le vacanze estive, fatta di ritmi frenetici e caratterizzato dal ritorno al lavoro, questo è chiamato stress, ed il capello ne risente.
Alcuni studi scientifici mostrano alcuni dati interessanti che spiegherebbero i motivi collegati alla caduta di capelli stagionale. In media ci vogliono circa 3 mesi per verificare il miglioramento od il peggioramento della salute della cute. Tenendo conto che durante l’estate, a causa della quantità di luce solare assorbita dalla nostra capigliatura, si verifica un accumulo di radicali liberi che danneggiano i bulbi piliferi, ha senso pensare dopo 90 giorni (cioè in autunno) si potrebbero verificare episodi di diradamento e successiva caduta.
Tuttavia, in linea generale, la caduta stagionale dei capelli dev’essere da ritenere come un avvenimento fisiologico di “ricambio” naturale.
Il ciclo di ricrescita del capello umano dura dai due ai sei anni, ripetendosi fino a circa venti volte durante tutta la vita. Questo sta a significare che ogni capello compie questo ciclo per circa una ventina di volte prima di morire per atrofizzazione del follicolo pilifero. La primavera e l’autunno accelerano sensibilmente il ciclo vitale, influenzandone la rigenerazione a causa del cambiamento delle temperature.
Per molte persone la perdita di capelli è una situazione che può portare ad uno stato di preoccupazione e demoralizzazione. Vedere la nostra chioma sfoltirsi può essere abbastanza allarmante, spingendoci a prenotare una visita specialistica. La caduta in autunno potrebbe diventare copiosa anche per chi ha una capigliatura molto folta, superando i cento capelli al giorno. Effettuando una consulenza specialistica, però, i risultati potrebbero essere inconcludenti perché non evidenziano condizioni anomale, vista la natura prettamente stagionale della caduta.
I capelli che cadono durante questi mesi sono in fase telogen (il cosiddetto telogen effluvio stagionale), vale a dire quelli che hanno terminato il ciclo di ricrescita, mentre nel frattempo i follicoli sono in procinto di produrne altri.
Tuttavia in alcune circostanze potrebbe celarsi un effettivo problema di ricrescita, rendendo difficoltosa la distinzione tra una caduta di capelli normale ed una anomala. In generale il ritorno alla routine lavorativa può essere un fattore che si ripercuote direttamente sullo stato di salute della nostra chioma. Se la costituzione del capello è già di per sé fragile, il rischio di innescare un processo di deterioramento è molto alto.
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